“Trovo sia un’idea intelligente, perche’ quello del made in Italy e’ un punto fondamentale e trasversale per diversi fattori, non solo moda e design: il made in Iitaly e’ un brand straordinario, e’ la nostra identita'”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, intervenendo alla terza Festa nazionale della Confederazione Aepi, commentando la proposta della Confederazione di istituire un ministero ad hoc per il made in Italy.
Anche per il ministro per il Sud, Mara Carfagna, “puo’ essere una proposta intelligente quella di un ministero dedicato”. Quando pero’ in passato “abbiamo accorpato o spacchettato alcuni ministeri poi queste decisioni – ha osservato – non sono state felici. In linea di principio non sono pero’ contraria all’idea di un ministero del Made in Italy”.
Il presidente di Aepi, Mino Dinoi, sottolinea come la Confederazione colga “con favore l’interesse ad un ministero del made in Italy da parte di alcuni ministri intervenuti. Mi chiedo: ma se tutti lo vogliono e concordano perche’ non l’hanno ancora fatto?”.
Nel corso del dibattito, Carfagna e’ tornata anche sulla mancata alleanza con il Pd: “Io non ho paura di cose ben piu’ grandi, figuriamoci se ho paura di finire con il Pd. Quella alleanza poteva avere un suo significato e un suo senso se il Pd avesse scelto la strada del riformismo autentico e invece il Pd ha dimostrato di non essere in grado di crescere: prima vuole inseguire i populisti del Movimento 5 stelle, poi gli estremisti della sinistra radicale e anziche’ creare un’alleanza liberale, socialdemocratica, moderata ha scelto strade piu’ tortuose e piu’ difficili da raccontare.
Quando Letta spiega che con Fratoianni e Bonelli fa un’alleanza elettorale ma non ci governa io sfido chiunque a capire cosa voglia dire”. Gelmini conclude invece commentando i rumors sui fondi russi ai partiti europei: “Se ci sono nomi, gli italiani devono conoscerli prima delle elezioni. Se anche pero’ questo non ci fosse non mi e’ piaciuta comunque l’ambiguita’ della destra. Prima dell’attacco della Russia all’Ucraina io ho sempre condiviso le posizioni di Berlusconi di tenere un rapporto di leale collaborazione con Putin, ma dopo la scelta di attaccare l’Ucraina mi sarei aspettata maggiore chiarezza”.